La storia dell’automobile si inizia a Parigi verso la fine dell’Ottocento
Verso Fine Ottocento, esattamente nel 1898, si svolge la prima esposizione di auto, cicli e sport nella capitale francese. L’interesse per la locomozione all’apparire delle prime vetture senza cavalli. La prima corsa di auto, la Parigi-Rouen. Il grande afflusso di visitatori sin dall’inizio. Il “Salon de l’automobile” fino al 1986. Poi, il “Mondial de l’automobile” a testimonianza dell’enorme presenza di pubblico. Già negli Anni Cinquanta supera il milione di presenze. A Parigi, l’evoluzione delle quattro ruote con vetture come la DS 19 che si propone come una vera rivoluzione, con la “Traction avant” (trazione anteriore) e le sospensioni idropneumatiche: genialità che verranno adottate da quasi tutte le auto attuali. I periodi di difficoltà della rassegna francese. Il primo arrivo di una vettura giapponese nel 1957. La ripresa negli Anni Cinquanta e a metà dei Sessanta fa nascere nel pubblico la speranza di poter acquistare un’automobile. Tutto questo testimonia l’importanza internazionale di una manifestazione che da sempre si impone come la più visitata del mondo.
La storia dell’automobile, è chiaro, nasce in gran parte nella capitale francese verso la fine dell’Ottocento. Il Salone dell’auto di Parigi, infatti, è il più antico al mondo. Il debutto avviene nel 1898 ad opera di Albert De Dion, un pioniere dell’auto e del neo-nato Automobile club di Francia. Il nome della manifestazione è “Esposition internationale de l’automobile, du cycle e des sports” e si svolge al Giardino delle Tuileries. Sin dall’inizio, la rassegna francese si presenta coma la più visitata. Negli Anni Cinquanta accoglie un milione di visitatori. Di regola si tiene ogni due anni tra la fine di settembre e i primi del mese di ottobre. Quest’anno si svolge dal 4 al 19 ottobre a Parigi, al Parc des Exposition, alla Porte de Versailles. La sua importanza è internazionale per la presenza di tanti nuovi modelli, tra cui molti prototipi, quelli che anticipano le future vetture, e tantissime super car.
Il nome iniziale nel corso di alcuni anni si trasforma in “Salon de l’automobile”: nome che dura fino al 1986, quando nasce il “Mondial de l’automobile”, mentre la cadenza annuale dura fino al 1976 per, poi divenire biennale, alternandosi con la rassegna di Francoforte.
L’interesse dei francesi per la locomozione nasce nel 1989, quando appaiono le prime vetture senza cavalli all’Esposizione universale e, pochi anni dopo, siamo nel 1894, si tiene la prima corsa di auto, la Parigi-Rouen, a iniziativa del Petit Journal. Questa nuova forma di locomozione appassiona e entusiasma al punto che il forte interesse fa nascere, è il 1895, l’”Automobile club de France”: il suo scopo è promuovere l’automobilismo.
E’ facile immaginare che qualche tempo dopo, nel 1898, si realizza la prima esposizione di automobili. A questa partecipano 220 costruttori. Ma, nel 1901, la rassegna si trasferisce al Grand Palais, luogo che sarà per 60 anni il simbolo del salone francese. Proprio in quegli anni, però, non mancano i contrasti tra i costruttori e il comitato del salone con la conseguenza che l’edizione del 1909 viene abolita. Poi, i costruttori riprendono in mano la situazione e il salone prosegue fino alla Prima Guerra Mondiale. Negli Anni Trenta, gli effetti della crisi si fanno sentire anche in Francia e, così, nel 1938 il numero degli espositori si abbassa a 526 contro i 1339 del 1929, mentre la pressione dei costruttori stranieri si fa più forte. Ragioni molto evidenti, la guerra, fanno sì che non ci sarà salone tra il 1939 e il 1945.
Nel 1946 si apre un salone insolito con costruttori che non possono vendere, perché non hanno le materie prime per costruire altri esemplari, mentre chi vuole acquistare è sommerso da problemi amministrativi. Comunque, è il primo salone del Dopoguerra in Europa e al Gran-Palais accorrono circa 810 mila persone in dieci giorni. E’ la conferma dell’afflusso sempre molto alto. Però, si registra l’assenza di veicoli elettrici. L’ultimo era stato presentato nel 1923.
Nel 1950, il salone si svolge in due luoghi contemporaneamente: alla Porte de Versailles (veicoli utilitari e cicli) e al Grand Palais. L’affluenza non crolla; anzi, il pubblico mostra interesse per le tante novità che si succedono e comincia a sperare di poter acquistare l’automobile. Infatti, nel corso degli Anni Cinquanta i costruttori avviano una tendenza verso le novità che continuerà per molto tempo.
Con il Salone del 1952, l’auto entra nei tempi moderni dello sviluppo industriale: il salone presenta solo vetture nuove, mentre il mercato dell’usato si trasferisce a Porte Maillot. Quell’anno segna anche l’ingresso di un costruttore donna: Denis Colcombet. L’anno seguente aumenta a 80 mila metri quadri lo spazio espositivo e l’anno dopo si arriva al milione di visitatori. Ritornano anche le aperture notturne, che avevano segnato alcune rassegne degli Anni Venti.
Il Salone vive momenti sempre di maggior splendore fino a raggiungere il culmine del secolo scorso nel 1955, quando al Grand Palais arrivano un milione e 37 mila persone, richiamate dalla presenza di tali novità che fanno presagire il futuro dell’automobile. Proprio quell’anno, infatti, viene presentata al pubblico una delle vetture che più di tante altre segnano una rivoluzione e una svolta vera sul futuro dell’automobile: è la Citroen DS 19. Tutt’oggi i suoi pregi maggiori, la “traction avant” (trazione anteriore) e il sistema di sospensioni idrauliche, sono adottati dalla maggior parte dei veicoli. Ma gli anni che seguono vedono un declino della rassegna. Diminuiscono le presenze mentre i costruttori prendono l’abitudine di presentare i loro modelli fuori del Salone. Sono gli anni della crisi di Suez, della Guerra di Algeria e le tensioni Est-Ovest forse influiscono ugualmente sull’opinione pubblica.
L’importanza del salone francese viene confermata nell’edizione del 1957, quando per la prima volta, in Francia e in Europa, appare in mostra una vettura giapponese: è la Prince Skyline. Il marchio diventerà ben presto Nissan. Sono gli Anni Sessanta a dare ancora una svolta al Salone con l’esposizione di bolidi e vetture di collezioni private da gran premio per far sognare il pubblico. Tutto questo giustifica bene l’aumento costante delle presenze fino a un milione e 60 mila persone nel 1968.
A distanza di cento anni dalla nascita, nel 1998, viene proposta una retrospettiva sui cento anni della rassegna. Poi, è la volta del “Mondial 2010” che desidera presentarsi come la più grande rassegna al mondo, continuando nella presentazione di modelli che, ormai, non puntano solo sull’innovazione, ma guardano alla sicurezza, alle nuove energie e all’ambiente.